1) mi fanno giustamente osservare da piu' parti come l'art. 3 del
decreto flussi che vi ho appena segnalato riservi una quota di 30.000
unita' all'ingresso per lavoro domestico dai soli paesi per i quali
non sono previste quote privilegiate.
Ora, tra i 173.000 permessi per lavoro domestico richiesti a seguito
dell'ultima regolarizzazione, alla data del 5/7/2010, ben 136.000
corrispondono a lavoratori provenienti da uno dei paesi con quota
privilegiata:
7.400 Albania
600 Algeria
9.270 Bangladesh
5.900 Egitto
6.300 Filippine
2.300 Ghana
20.000 Marocco
20.200 Moldavia
2.200 Nigeria
5.000 Pakistan
6.400 Senegal
4.000 Sri Lanka
3.400 Tunisia
9.000 India
7.100 Peru'
26.500 Ucraina
----------------
136.000 totale da paesi con quota privilegiata
173.000 totale dei permessi richiesti alla data del 5/7/2010
Viene da chiedersi quindi cosa avessero in mente coloro che hanno
redatto il testo del decreto flussi quando hanno riservato la quota
per lavoro domestico ai lavoratori di paesi "non privilegiati".
Forse, improbabili badanti canadesi.
E' vero che l'art. 8 del decreto consente, come al solito, una
ridistribuzione delle quote quando si evidenzino esigenze del mercato
molto diverse da quelle attese. Non si capisce pero' per quale motivo
non si faccia uno sforzo per far somigliare le attese al dato
empirico.
2) Walter Citti mi prega di segnalare il seminario sul divieto di
discriminazione organizzato dall'ASGI a Firenze per i giorni
21-22/1/2011. Potrete trovare il programma alla pagina
http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo/2010/novembre/semin-asgi-discrim-fi.pdf
Cordiali saluti
sergio briguglio
Nessun commento:
Posta un commento