25 febbraio 2009

decreto-legge 11/2009

Cari amici,
e' stato pubblicato il decreto-legge 11/2009 recante "Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonche' in tema di atti persecutori".

Per quanto riguarda i due punti citati nel messaggio di ieri, osservo quanto segue.

1) Il trattenimento in CIE dello straniero espellendo puo' essere prolungato fino a sei mesi anche a prescindere dal comportamento dello straniero stesso . E' infatti motivo sufficiente per tale prolungamento il semplice ritardo nell'ottenimento della documentazione dal paese d'origine dello straniero.

Non era cosi' nel testo a suo tempo inserito nel ddl sicurezza: rilevava, in quel testo, solo la mancata o incompleta collaborazione dello straniero. Qusto insegna che non bisogna mai maledire il presente: un giorno, forse, rimpiangeremo la sagacia di Bricolo e le magliette di Calderoli (purche' lavate).

La disposizione varata appare comunque in linea con la Direttiva "rimpatri".

E' stabilito anche che il prolungamento e' applicabile anche in caso di cittadino straniero gia' trattenuto in CIE alla data di entrata in vigore del decreto-legge.

Non sono un giurista, ma trovo che questo aspetto contrasti in modo macroscopico con l'art. 25, co. 2 della Costituzione - uno dei commi meno stalinisti della Costituzione medesima... Quel comma stabilisce che nessuno puo' essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso. Ora, dal momento che la detenzione e' comunque una sanzione (ossia una punizione, sia pure finalizzata all'esecuzione di altra sanzione: l'espulsione) per un fatto gia' commesso (il soggiorno illegale), e che il prolungamento puo' applicarsi anche per solo ritardo nell'acquisizione della documentazione (cosa su cui lo straniero non ha modo di influire con nuovi comportamenti), ritengo che sia difficile sostenere la legittimita' della disposizione appena introdotta.


2) I sindaci potranno avvalersi di associazioni di cittadini non armati per la segnalazione, alle Forze di polizia dello Stato o locali, di eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero di situazioni di disagio sociale. Le associazioni dovranno essere iscritte in un elenco presso la prefettura.

Che possibili danni alla sicurezza urbana vengano segnalati alle forze di polizia non mi turba: tenta di farlo gia' qualunque cittadino telefonando piu' e piu' volte al 113 in trepida attesa dell'arrivo di una volante. Che pero' si ricorra alla polizia anche per le situazioni di disagio sociale puo' essere, in molti casi, da idioti. Sarebbe opportuno prevedere che tra i destinatari delle segnalazioni siano inclusi, per esempio, i servizi sociali.

I requisiti per l'iscrizione nell'elenco saranno determinati da un decreto del Ministro dell'interno. L'unico criterio disciplinato esplicitamente dal decreto-legge e' il seguente: i sindaci dovranno avvalersi in via prioritaria di associazioni costituite tra gli appartenenti, in congedo, alle Forze dell'ordine, alle Forze armate e agli altri Corpi dello Stato, potendo accedere agli elenchi altre associazioni solo a condizione che non ricevano finanziamenti pubblici. Nulla quaestio, pero', se queste ultime ne ricevono dalla sezione trevigiana del Ku Klux Klan.


Cordiali saluti
sergio briguglio

24 febbraio 2009

circolare minlavoro; ddl sicurezza; decreto-legge

Cari amici,

1) alla pagina di Febbraio 2009 del mio sito (http://www.stranieriinitalia.it/briguglio) troverete la circolare del Ministero del lavoro 16/2/2009, relativa agli adempimenti in materia di comunicazioni da effettuare per instaurazione, proroga, trasformazione e cessazione del rapporto di lavoro domestico. Tali adempimenti sono stati modificati dal decreto-legge 185/2008 (Legge 2/2009);

2) non e' stato ancora calendarizzato, nelle Commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera l'esame del ddl sicurezza (A.C. 2180, gia' A.S. 733);

3) ne' e' stato ancora pubblicato il decreto-legge, approvato nell'ultimo Consiglio dei ministri, in materia di violenza sessuale. Come e' noto, tale decreto prevede, all'art. 5, il prolungamento (sei mesi invece di due) dei termini massimi di detenzione in un CIE (Centro di identificazione ed espulsione) dello straniero espellendo; all'art. 6, la possibilita' per i Comuni di avvalersi della collaborazione di ronde di cittadini, armati solo - per fortuna - della loro sparuta intelligenza.

Cordiali saluti
sergio briguglio

11 febbraio 2009

bonus famiglie

Cari amici,
alla pagina di Febbraio 2009 del mio sito (http://www.stranieriinitalia.it/briguglio) potrete trovare la circolare dell'Agenzia delle entrate 3 Febbraio 2009, relativa alla richiesta del cosiddetto bonus famiglie (art. 1, d.l. 185/2008, come modificato dalla legge di conversione).

La cosa riguarda tutti i soggetti residenti in Italia (non e' invece necessario che i familiari a carico siano residenti in Italia).

Sembra prevalere - se capisco bene - l'interpretazione della disposizione in questione in base alla quale il richiedente deve essere comunque percettore di un reddito, ancorche' basso. Viene considerato tale anche quello associato a indennita' di disoccupazione o trattamento di mobilita'.

Mi sembra un'interpretazione infondata e costituzionalmente inaccettabile (ma, di questi tempi, dubito che la cosa possa dar vita ad un intenso dibattito in prima serata TV), trattandosi evidentemente di misura assistenziale.

Notate che i termini per la presentazione della domanda sono stati prorogati dalla legge di conversione del decreto.

Cordiali saluti
sergio briguglio

10 febbraio 2009

maroni e divieto di segnalazione

Cari amici,
in un comunicato del Mininterno si legge la seguente dichiarazione del Ministro Maroni:


"Nel 1998 - ha precisato il Ministro - è stato introdotto il divieto per i medici di segnalare i clandestini. Si arrivava così all'aberrazione che un medico che voleva segnalare un clandestino commetteva un reato. Se il medico non vuole denunciarlo non lo fa, ma non è giusto punire un medico che magari vuole segnalare alla polizia un clandestino ferito da una ragazza che ha stuprato."


Il Ministro e' di un'incompetenza vasta e profonda. La disposizione che vieta la segnalazione del clandestino che ricorra alla struttura sanitaria fa salvo l'obbligo di referto, rispetto al quale la struttura sanitaria deve comportarsi cosi' come si comporta per il cittadino italiano. L'obbligo di referto scatta quando vi siano elementi che indichino la commissione di un delitto per il quale si possa procedere d'ufficio. Non vi e' obbligo quando il referto possa esporre la persona cui si sono prestate cure a procedimento penale. E questo si applica anche al caso in cui lo stupratore ferito sia italiano.


Sotto il profilo storico, poi, e' bene che Maroni sappia che la disposizione fu introdotta per la prima volta dall'art. 13 del Decreto Dini (n. 489/1995) - decreto preteso dalla Lega quale condizione per accordare la fiducia a quel governo, e dalla Lega (Maroni incluso) ovviamente votato. Riporto l'articolo 13 in coda.


Cordiali saluti
sergio briguglio




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Art. 13
Assistenza sanitaria
1. Il comma settimo dell'articolo 5 del decreto-legge 30 dicembre
1979, n. 663, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 febbraio
1980, n. 33, e' sostituito dal seguente:
"Agli stranieri, temporaneamente presenti nel territorio dello
Stato sono assicurate, nei presidi pubblici ed accreditati, le cure
ambulatoriali ed ospedaliere assistenziali, ancorche' continuative,
per malattia ed infortunio, e sono estesi i programmi di medicina
preventiva. E' altresi' garantita la tutela sociale della maternita'
responsabile e della gravidanza, come previsto dalle vigenti norme
applicabili alle cittadine italiane. L'accesso dello straniero alle
strutture sanitarie non puo' comportare alcun tipo di segnalazione,
salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parita' di
condizioni con il cittadino italiano. Salve le quote di
partecipazione alla spesa, ove previste, sono erogate senza oneri a
carico dei richiedenti le prestazioni preventive, quelle per la
tutela della maternita' e della gravidanza, nonche' le altre
prestazioni individuate con decreto del Ministro della sanita',
adottato di concerto con il Ministro del tesoro, nell'ambito del
fondo sanitario nazionale, utilizzando, ove necessario, quota parte
delle risorse destinate all'emergenza sanitaria e nei limiti dei

livelli assistenziali.".

9 febbraio 2009

documenti vari sul dl sicurezza

Cari amici,
alla pagina di febbraio 2009 del mio sito (http://www.stranieriinitalia.it/briguglio) troverete

1) il testo (non ufficiale e solo in piccola parte frutto di mio lavoro) del ddl sicurezza (A.S. 733) da poco approvato dal Senato (http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo/2009/febbraio/as-733-approvato.html);

2) un estratto, da tale testo, delle sole disposizioni relative allo straniero o al cittadino dell'Unione europea (http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo/2009/febbraio/testo-as-733-approv-stran.html)

3) un sommario di queste ultime disposizioni (http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo/2009/febbraio/somm-as-733-approv-stran.html).

Saro' grato a chiunque vorra' segnalarmi imprecisioni o lacune.


In questi giorni si e' discusso a lungo su cosa sia lecito o illecito fare in materia di conclusione della vita. L'argomento e' cosi' complesso da far si' che, liberata la discussione dagli interventi in mala fede, persone tutte genuinamente convinte della sacralita' e indisponibilita' della vita umana giungano a conclusioni diametralmente opposte.

Mi auguro che, cessata la fase di agitazione sulla questione e ripreso, piu' modestamente, il dibattito parlamentare (alla Camera) sul ddl sicurezza, parlamentari dei diversi schieramenti possano ritrovarsi uniti, proprio in nome della sacralita' della vita, sulla necessita' di modificare radicalmente questo provvedimento. Mi sembra infatti che, fermo restando il valore specifico del momento conclusivo di una vita, non si debbano trascurare gli ottanta-novant'anni successivi alla nascita che precedono quel momento. E non si puo' accettare che le paure irrazionali della societa' o, peggio, la ricerca di voti inducano a caricare la vita (sacra!) di alcuni di noi di pesi insopportabili.

Cerchiamo di coordinare le scarse forze per favorire un ripensamento nella maggioranza.

Cordiali saluti
sergio briguglio

6 febbraio 2009

ddl sicurezza; ronde padane e loro incolumita'

Cari amici,
del ddl sicurezza e della sua approvazione sapete gia' tutto.


Riporto in coda al messaggio alcuni degli emendamenti approvati e alcuni ordini del giorno accolti dal Governo (contano quanto la mia opinione in Botswana, ma indicano con chiarezza come si conquisti il favore dell'elettorato in Italia).


Il primo degli emendamenti fa giustizia di un'intemperanza sintattica dei senatori leghisti - intemperanza che impedirebbe loro di ottenere la carta di soggiorno, se solo non avessero genitori putativi italiani.


Il secondo limita un po' i danni relativi al fantasioso accordo di integrazione.


Il terzo rende piu' ardua la vita dei senza fissa dimora e degli ufficiali anagrafici. Evito qui motti di spirito, perche' la vita dei senza fissa dimora e' gia' troppo dura per chiederle di fare da sfondo all'umorismo di chi la dimora fissa ce l'ha.


Il quarto emendamento (riporto, per quello, il testo dell'articolo approvato) ci assicura che le ronde padane saranno armate solo della loro proverbiale arguzia e che non avranno funzioni di presidio del territorio. Spero si imbattano ogni sera in bande, armate fino ai denti, di stupratori bisessuali in crisi da astinenza.


Degli ordini del giorno, vi segnalo soprattutto il primo, che riguarda ancora le cure agli irregolari, ed e' in controtendenza rispetto a un recente decreto del Ministro dell'economia (si veda, in particolare, l'allegato 12 alla pagina
www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo/2008/dicembre/all12-decr-economia-17-3.html )


Cordiali saluti
sergio briguglio

5 febbraio 2009

a.s. 733; alcune sorprese

Cari amici,
come probabilmente sapete, ieri il Senato ha approvato, a sorpresa, nell'ambito dell'esame del ddl sicurezza, alcuni emendamenti soppressivi, presentati dall'opposizione.


Riporto in coda al messaggio gli emendamenti piu' rilevanti (alcuni positivi, altri negativi; alcuni del Governo, altri dell'opposizione), tra quelli approvati ieri.


E' stato approvato anche l'articolo relativo alla verifica delle condizioni igienico-sanitarie dell'alloggio ai fini dell'iscrizione anagrafica e al requisito di idoneita' abitativa dell'alloggio ai fini del ricongiungimento familiare.


Sono ancora da esaminare gli emendamenti relativi all'assistenza sanitaria per lo straniero irregolarmente presente.


Credo che quanto e' successo ieri in Senato debba indurci a lavorare per accentuare le divisioni in materia presenti nella maggioranza. Sbertucciarle darebbe invece una soddisfazione effimera e controproducente (la maggioranza si ricompatterebbe immediatamente).


Questo non significa, naturalmente, che non si possa sognare, nel nostro intimo, che il Ministro Maroni sia un giorno restituito, a tempo pieno, al suo sassofono.


Cordiali saluti
sergio briguglio




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39.800 (testo 3)
IL GOVERNO
Approvato nel testo emendato
Al comma 1, apportare le seguenti modificazioni:
a) sostituire la lettera b) con la seguente:
«b) all'articolo 5, dopo il comma 2-bis è aggiunto il seguente:
"2-ter. La richiesta di rilascio e di rinnovo del permesso di soggiorno è sottoposta al versamento di un contributo, il cui importo è fissato fra un minimo di 80 e un massimo di 200 euro con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'interno, che stabilisce altresì le modalità del versamento nonché di attuazione della disposizione di cui all'articolo 14-bis, comma 2. Non è richiesto il versamento del contributo per il rilascio ed il rinnovo del permesso di soggiorno per asilo, per richiesta asilo, per protezione sussidiaria, per motivi umanitari".
b) dopo la lettera l), è inserita la seguente:
"l-bis) dopo l'articolo 14, è inserito il seguente:
'Art. 14-bis. - (Fondo rimpatri) - 1. È istituito, presso il Ministero dell'interno, un Fondo rimpatri finalizzato a finanziare le spese per il rimpatrio degli stranieri verso i Paesi di origine ovvero di provenienza.
2. Nel Fondo di cui al comma 1 confluisce la metà del gettito conseguito attraverso la riscossione del contributo di cui all'articolo 5, comma 2-ter. La quota residua del gettito del medesimo contributo è assegnata allo stato di previsione del Ministero dell'interno, per gli oneri connessi alle attività istruttorie inerenti il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno'"».
Conseguentemente, sopprimere la lettera r).








39.160
BIANCO, CASSON, DE SENA, INCOSTANTE, LATORRE, CAROFIGLIO, MARITATI, CHIURAZZI, D'AMBROSIO, DELLA MONICA, GALPERTI, ADAMO, BASTICO, CECCANTI, MARINO MAURO MARIA, PROCACCI, SANNA, VITALI
Approvato
Al comma 1, sopprimere la lettera i).





Nota: la lettera soppressa e' la seguente e corrisponde a imporre il requisito di cinque anni di soggiorno legale, ai fini del conseguimento della carta di soggiorno, anche ai familiari dello straniero stabilmente inserito:


i) all'articolo 9, comma 5, dopo il primo periodo, è aggiunto il seguente: «Nel caso di richiesta relativa ai familiari di cui al comma 1, il questore rilascia il titolo di soggiorno quando i medesimi familiari sono regolarmente soggiornanti nel territorio dello Stato ininterrottamente da almeno cinque anni, salvo quanto previsto dal comma 6.»;








39.107
CASSON, BIANCO, DE SENA, INCOSTANTE, LATORRE, CAROFIGLIO, MARITATI, CHIURAZZI, D'AMBROSIO, DELLA MONICA, GALPERTI, ADAMO, BASTICO, CECCANTI, MARINO MAURO MARIA, PROCACCI, SANNA, VITALI
Approvato
Al comma l, sopprimere il numero 1) della lettera l).




Il numero soppresso e' il seguente ed e' relativo alla durata del trattenimento nel Centreo di identificazioen ed espulsione:


«5. La convalida comporta la permanenza nel centro per un periodo di complessivi sessanta giorni. Qualora l'accertamento dell'identità e della nazionalità, ovvero l'acquisizione di documenti per il viaggio presenti difficoltà, il giudice, su richiesta del questore, può prorogare il termine di ulteriori sessanta giorni. Anche prima di tale termine, il questore esegue l'espulsione o il respingimento, dandone comunicazione senza ritardo al giudice. Decorso il suddetto termine, qualora il soggetto trattenuto non abbia fornito senza giustificato motivo elementi utili alla sua identificazione, il questore può chiedere al giudice la proroga del periodo di trattenimento nel centro per ulteriori periodi di sessanta giorni. La durata complessiva della permanenza nel centro non può, in ogni caso, essere superiore a diciotto mesi.»;








39.600
IL GOVERNO
Approvato
Al comma 1, dopo la lettera m) è inserita la seguente:
«m-bis) all'articolo 22, dopo il comma 11 è inserito il seguente:
"11-bis. Lo straniero che ha conseguito in Italia il dottorato o il master universitario di secondo livello, alla scadenza del permesso di soggiorno per motivi di studio, può essere iscritto nell'elenco anagrafico previsto dall'articolo 4 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 luglio 2000, n. 442, per un periodo non superiore a dodici mesi, ovvero, in presenza dei requisiti previsti dal presente testo unico, può chiedere la conversione in permesso di soggiorno per motivi di lavoro"».









39.116
BIANCO, CASSON, DE SENA, INCOSTANTE, LATORRE, CAROFIGLIO, MARITATI, CHIURAZZI, D'AMBROSIO, DELLA MONICA, GALPERTI, ADAMO, BASTICO, CECCANTI, MARINO MAURO MARIA, PROCACCI, SANNA, VITALI
Approvato

Al comma 1, sopprimere la lettera n).


Nota: la lettera soppressa e' la seguente e riguarda l'estensione allo straniero titolare di permesso di soggiorno per motivi diversi dal lavoro autonomo dell'espulsione per vendita di oggetti con marchio commerciale contraffatto:


"n) all'articolo 26, comma 7-bis:

1) dopo le parole: «del permesso di soggiorno rilasciato allo straniero» sono inserite le seguenti: «, anche se per motivi diversi dal lavoro autonomo,»;

2) è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Si applicano le disposizioni di cui all'articolo 13, comma 3, e all'articolo 14.»;"

soppressione del divieto di segnalazione

Cari amici,
l'emendamento che sopprime il divieto di segnalazione del clandestino che ricorra alla struttura sanitaria e' stato approvato dal Senato.


Riporto qui sotto il resoconto stenografico del dibattito su questo punto.


Si legga l'intervento del Sen. Tomassini per apprezzare quali effetti possa provocare una dieta permanentemente povera di fosforo.


Non posso che condividere in pieno il parere espresso da Mariapia Garavaglia subito dopo la votazione.


Saluti
sergio briguglio




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Passiamo alla votazione dell'emendamento 39.306.

PROCACCI (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PROCACCI (PD). Signor Presidente, desidero intervenire sull'ordine dei lavori, perché la dichiarazione di voto su questo emendamento la farà il senatore Bosone.
Vorrei appellarmi alla sua disponibilità all'ascolto per chiedere il voce segreto su questo emendamento. Il comma 4 dell'articolo 113 del Regolamento del Senato prevede che l'articolo 32 della Costituzione sia fra quelli che possano consentire a venti senatori di richiedere il voto segreto. Adesso il Segretario generale le dirà che questo caso riguarda invece il secondo comma del suddetto articolo, non è vero? L'avevo capito, infatti.
Faccio appello, però, all'ultimo capoverso del secondo comma dell'articolo 32 della Costituzione, che lei sicuramente manda a memoria, ma che io mi permetto di rileggere brevemente: «La legge non può in nessuno caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana». Lei comprende bene che si tratta, di fatto, di negare le cure ad alcuni immigrati che potrebbero temere una denunzia da parte del medico. (Applausi del senatore Perduca).
Mi appello pertanto alla sua saggezza istituzionale per consentire il voto segreto. Guardi, signor Presidente, non è per una possibile imboscata, ma per consentire a quest'Aula di esprimersi sulla questione così delicata in pienezza di libertà di coscienza. (Applausi dal Gruppo PD).

PRESIDENTE. Senatore Procacci, ho ascoltato con attenzione il suo intervento. È stato da tempo distribuito ai Gruppi, come saprà, l'elenco degli emendamenti che sarebbero stati ammessi dalla Presidenza al voto segreto.
Tra questi non vi è l'emendamento 39.306, perché - come ha anticipato lei - la richiesta di voto segreto è ammissibile, secondo il nostro Regolamento, solo per la seconda parte dell'articolo 32.
Lei si richiama al rispetto della persona umana, perché sembrerebbe dal suo intervento che questo emendamento tocchi un aspetto relativo al rispetto per la persona umana. Queste sono valutazioni che sfuggono alla Presidenza, per il semplice motivo che è opinabile. Non sta alla Presidenza valutare se questa norma rispetti o meno la persona umana, perché così facendo anche altre norme e proposte emendative che possano riguardare i diritti della persona, la capacità giuridica o di agire, toccherebbero i diritti e il rispetto della persona umana.
Quindi, così come avevamo anticipato, se questo emendamento violasse, inibisse o impedisse la possibilità di accedere al sistema sanitario nazionale, in capo a qualunque soggetto che dovesse transitare nel nostro territorio, certamente creerebbe una limitazione e un mancato rispetto della persona umana. Ma questa norma non impedisce all'immigrato straniero di accedere al Servizio sanitario nazionale.
Ecco perché questa Presidenza, pur con il massimo degli sforzi, non può ammettere il voto segreto.

BOSONE (PD). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BOSONE (PD). Signor Presidente, mi dispiace per l'interpretazione che viene fornita, perché se c'è un articolo che tocca la dignità e il rispetto dell'uomo è proprio questo, a meno che non consideriamo che ci siano delle persone di serie A e altre di serie B. (Applausi dai Gruppi PD e UDC-SVP-Aut). Penso che questo sia comunque inaccettabile e bisogna assumersene la responsabilità.
Infatti, ci troviamo di fronte ad un emendamento che è forse tra i più controversi di questa legge e, in particolar modo, tra quelli riferiti all'articolo 39. È un emendamento proposto dalla Lega Nord che è controverso non solo in ambito politico, ma anche nella società, e ha visto schierarsi in modo assolutamente contrario tutta la Federazione nazionale dell'ordine dei medici e dei chirurghi, proprio perché lede la dignità dell'uomo e la dignità professionale del medico e cozza con la deontologia medica. (Applausi dai Gruppi PD e UDC-SVP-Aut e del senatore De Toni). D'altra parte, l'emendamento 39.306 ha visto schierarsi contro associazioni umanitarie di ogni tendenza culturale, cattoliche e non cattoliche, perché è chiaro che qui si creano le condizioni evidenti dell'abbandono di una parte dell'umanità che approda clandestinamente nel nostro Paese, ma non per questo deve essere trattata come degli oggetti da posizionare, dimenticare o scotomizzare all'interno del nostro contesto sociale.

Capisco che la Lega Nord, essendo un Gruppo prevalentemente ideologico, agisca suscitando emozioni nel Paese, ma non è detto che le implicazioni pratiche di queste emozioni le debbano sopportare tutti, perché talvolta la politica che procede suscitando emozioni provoca molti danni nell'applicazione pratica. Penso che ci troviamo in questa fattispecie.
Sappiamo che l'emendamento 39.306 della Lega Nord vuole sopprimere il comma 5 dell'articolo 35 del decreto legislativo n. 286 del 1998 che sollevava il medico dall'obbligo di denuncia del paziente immigrato illegale, eccetto nei casi in cui era previsto l'obbligo di referto. Ciò crea una situazione - badate - di incredibile incertezza, perché chiaramente l'immigrato clandestino non si rivolgerà più al pronto soccorso (perché non saprà se sarà denunciato o meno) e, tra l'altro, questo pone anche il medico in una condizione di estremo imbarazzo, nel momento in cui si troverà di fronte un paziente che ha commesso un reato. È una situazione assolutamente imbarazzante da tutti i punti di vista.
Inoltre, la soppressione del comma di questo articolo cozza oltretutto chiaramente anche con il secondo comma dell'articolo 365 del codice penale che tutela al massimo l'assistito anche se ha commesso reato. Siamo in aperta contraddizione con il codice penale e per di più anche con la Costituzione. È stato ricordato che l'articolo 32 della Costituzione garantisce l'universalità delle cure. Un sistema sanitario come il nostro affonda le sue radici nell'articolo 32 della Costituzione: le cure devono essere solidali, garantite a tutti i cittadini, in qualsiasi condizione essi si trovino. Altro che incostituzionalità, qui siamo veramente contro i principi di umanità, oltre che di costituzionalità.
Per quanto riguarda poi il problema deontologico cui ho accennato, secondo il codice di Ippocrate il medico - ed io sono un medico - deve garantire la cura a tutti i pazienti e i cittadini che a lui si presentano, non deve discriminare un cittadino di un tipo rispetto ad un altro. Dobbiamo, insomma, garantire la cura.
Oltretutto si rischierebbe di trasformare il medico zelante in una specie di medico delatore. Ecco, questa è una delle critiche che il Collegio dei medici ha portato avanti rispetto a questo articolo.
Ma al di là del codice penale, della Costituzione, del codice deontologico, questo emendamento cozza proprio con il buon senso, colleghi. Rivolgo davvero un appello a tutti , anche ai colleghi della Lega che, al di là delle posizioni ideologiche - li conosco - sono persone di buon senso, pratiche. Rischiamo di creare una sanità parallela, illegale ma questo è evidente a tutti: nel momento in cui un immigrato ha paura a rivolgersi al pronto soccorso o alla medicina ufficiale si creerà una medicina illegale, una medicina che determinerà una nuova forma di criminalità ed illegalità nel nostro Paese. (Applausi dai Gruppi PD, IdV e UDC-SVP-Aut). Altro che sicurezza, colleghi. Avremo gli egiziani che andranno dal medico egiziano, sappiamo che si determineranno situazioni di questo tipo che già parzialmente esistono. Vogliamo incentivarle? E facciamo un decreto sulla sicurezza?
Per non parlare dei problemi di profilassi igienico-sanitaria. Noi poniamo fuori dal sistema sanitario una gruppo di persone che potrebbero essere potenzialmente a rischio, ma non a rischio per se stessi ma per tutta la popolazione. Esiste un problema di igiene e profilassi nel nostro Paese e lo dobbiamo considerare, colleghi. (Applausi dal Gruppo PD).
Insomma, penso che questo emendamento tocchi aspetti molto delicati che riguardano le persone e, in particolare, le persone e il loro diritto alla cura ed una materia così sensibile avrebbe sicuramente meritato, signor Presidente, il voto segreto.
Noi voteremo contro, ma facciamo davvero appello alla sensibilità dei colleghi, alla sensibilità umana ma anche al loro senso di responsabilità pratico rispetto al Paese perché questo emendamento venga ritirato colleghi della Lega oppure ci sia un voto contrario perché è chiaramente un emendamento disumano e contrario al buon senso.

Cari colleghi, non facciamo pagare a questo Paese lo scotto di un populismo fine a se stesso: qui non può esistere, perché stiamo parlando non di ideologia ma del bene del Paese. (Vivi, prolungati applausi dai Gruppi PD e IdV. Congratulazioni).

TOMASSINI (PdL). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TOMASSINI (PdL). Onorevole Presidente, onorevoli rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi, intendo fare una dichiarazione di voto perché ho sentito molti interventi e molte dichiarazioni fuorvianti su questo tema che si sono riferite a precedenti formulazioni, che qualche volta sono apparse nella stampa, ma che non sono l'oggetto dell'emendamento che noi ci accingiamo a votare.
In questo emendamento non è in discussione il diritto di cura, il diritto alla salute e le relative tutele che sono sancite dall'articolo 32 della nostra Costituzione... (Applausi dai Gruppi PdL e LNP).

MARITATI (PD). Che ipocrisia!

TOMASSINI (PdL). ...ribadite nel nostro Servizio sanitario nazionale (che rimane solidaristico e universalitistico) e contenute nel codice deontologico di Ippocrate (e che sicuramente nell'ambito di questo emendamento non attengono neanche all'esenzione di referto, così come previsto e nei casi previsti di chi è sottoposto ad azione penale) che fanno parte non solo - ovviamente - delle regole, ma soprattutto, nel mio intimo, della mia essenza di medico.
Qui è in discussione il divieto di denuncia, che è altra cosa. Voglio ricordare che l'obbligo di denuncia è stato in vigore fino al 1999 ed è stato eliminato, con l'assoluta contrarietà di tutti quelli che adesso fanno parte del Popolo della Libertà, perché allora vi era l'assunto teorico che, così protetti, i cittadini ed i clandestini avrebbero ricevuto cure migliori. All'epoca sostenevamo e sosteniamo ancora - come d'altra parte è emerso nel precedente emendamento, testé votato, quando è intervenuta la collega Allegrini - che, viceversa, il divieto di denuncia provoca molti più problemi di salute: innanzi tutto, tale divieto espone proprio alla mancanza di cure i soggetti più deboli, visto che possono andare dal servizio sanitario nazionale come vogliono, con i neonati e le persone più deboli e meno tutelate; inoltre, caro collega Bosone, espone ad una difficoltà di continuità di cure e a gravi problemi igienico-sanitari per tutte le malattie infettive ed epidemiologicamente diffusive. (Applausi dai Gruppi PdL e LNP).
Riteniamo dunque importante eliminare il divieto di denuncia e riaffidare alla scienza e coscienza del medico la decisione. (Vivi applausi dai Gruppi PdL e LNP. Congratulazioni).

LANNUTTI (IdV). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LANNUTTI (IdV). Signor Presidente, io non sono un medico (Commenti dai banchi del Gruppo LNP), ma faccio notare agli amici della Lega che si perde il senso della ragione. Giancarlo Galan, governatore del Veneto, in un'intervista pubblicata oggi su «la Repubblica», ha affermato: «Medici contro i clandestini? Rischio di catastrofe sanitaria». Non aggiungo altro! (Applausi dai Gruppi IdV, PD e UDC-SVP-Aut).

RIZZI (LNP). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RIZZI (LNP). Signor Presidente, intervengo per dichiarazione di voto, ma soprattutto per fare un po' di chiarezza sull'emendamento 39.306, che mi vede cofirmatario insieme al presidente Bricolo e ad altri senatori, e che noi riteniamo estremamente importante.
Ringraziando il senatore Tomassini per l'accorato intervento, vorrei rafforzare alcuni concetti contenuti nella proposta emendativa in esame. Innanzi tutto, l'emendamento 39.306 deve essere interpretato come un atto dovuto. Infatti, visto che stiamo discutendo dell'introduzione del reato di clandestinità, nel momento in cui un individuo, a maggior ragione se pubblico ufficiale, viene a conoscenza dell'esistenza di un reato, ha l'obbligo, non professionale, ma civile e civico di segnalare il reato all'autorità giudiziaria.
Mi rivolgo direttamente al senatore Bosone per sottolineare che non è logico avere l'imbarazzo - noi non ne abbiamo alcuno - del rischio di ledere alcuni diritti dell'uomo o dell'individuo. Infatti, ribadisco quanto evidenziato dal collega Tomassini perché non viene minimamente negata l'assistenza sanitaria che individualmente, come medico, ma anche come Lega Nord, interpretando il pensiero del Gruppo che rappresento, ritengo essere un diritto assoluto di ogni individuo nel nome del principio indelebile che l'individuo sofferente deve essere assistito e curato nel migliore dei modi, come normalmente avviene grazie all'opera dei nostri medici e dei nostri infermieri in tutti gli ospedali d'Italia. (Applausi dal Gruppo LNP).


MARITATI (PD). Come siete buoni!

RIZZI (LNP). Credo sia veramente doveroso sottolineare che l'emendamento in esame è finalizzato ad eliminare un vincolo che il medico ha nella propria coscienza. Come è già stato ricordato, tale vincolo è stato posto a tutela dei cittadini extracomunitari. Sono d'accordo con i senatori Bosone ed Amato quando parlano di cittadini di serie A e di serie B: ciò è assolutamente vero, ma noi vogliamo evitare che, come al solito, vengano considerati di serie A e protetti in tutti i modi possibili ed immaginabili i clandestini (Applausi dal Gruppo LNP).
Se, però, siamo noi ad andare al pronto soccorso con il sospetto di reato veniamo subito segnalati! Questa è vera e propria discriminazione e non quella che proponiamo con l'emendamento 39.306.
Del resto, non dimentichiamo che in tutta Europa, soprattutto nei Paesi più civilizzati ed avanzati a cui facciamo riferimento, ad esempio la Germania e la Francia, c'è una disciplina più rigorosa. Con questo emendamento lasciamo ai medici libertà di coscienza nel decidere se segnalare o meno il reato. I medici tedeschi invece sono obbligati alla segnalazione. I medici francesi sono obbligati a non prestare le cure in ospedale ai clandestini. (Applausi dal Gruppo LNP).
Colleghi, come Lega Nord proponiamo un voto convinto per evitare la discriminazione nei nostri confronti da parte degli altri. Un emendamento che non lede minimamente il diritto alla salute, ma libera la coscienza dei medici che possono, da un lato, compiere il proprio ruolo assistenziale ma, dall'altro, possono essere considerati cittadini a tutti gli effetti, dando corso al loro senso civico e denunciando un reato in libertà di coscienza. (Applausi dai Gruppi LNP e PdL).

MARINO Ignazio (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Su cosa, senatore Marino?

MARINO Ignazio (PD). Vorrei intervenire dopo quello che ha detto il senatore Rizzi.

PRESIDENTE. No, senatore Marino, è già intervenuto il senatore Bosone in dichiarazione di voto per il suo Gruppo.

INCOSTANTE (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

INCOSTANTE (PD). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

PRESIDENTE. Invito il senatore Segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dalla senatrice Incostante, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.
(La richiesta risulta appoggiata).

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 39.306, presentato dal senatore Bricolo e da altri senatori.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Il Senato approva. (v. Allegato B).

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 733

GARAVAGLIA Mariapia (PD). Mi viene da piangere vedendo che il Paese è così!

bricolo-heim

Cari amici,
vi giro un messaggio, geniale, che Gino Capponi ha inviato alla Federazione Nazionale Ordini Medici Chirurghi E Odontoiatri.

Cordiali saluti
sergio briguglio


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Da: Capponi Gino
Inviato: giovedì 5 febbraio 2009 14.00
A: 'segreteria@fnomceo.it'
Oggetto: Emendamento 39.306.
Spettabile Ordine,
credo che possiate prendere una posizione chiara ed ufficiale in merito a ciò che è stato approvato oggi in Senato.
Anche perché l'ultimo medico che poteva rispettare la legge appena approvata è morto ieri:
Cordiali saluti, Gino Capponi

4 febbraio 2009

lavori del senato

Cari amici,
il Senato ha approvato ieri la legge di ratifica del Trattato con la Libia.

Il prosieguo dell'esame del ddl sicurezza (a.s. 733) e' stato rinviato ad oggi.

Temo che, per quanto riguarda il Senato, la battaglia sia persa (l'unica cosa che posso sperare e' che venga ritirato l'emendamento che sopprime il divieto di segnalazione del clandestino da parte della struttura sanitaria).

Penso pero', con l'ottimismo che solo gli idioti riescono a conservare, che la partita non sia chiusa e che ci si debba mobilitare, in vista dell'esame alla Camera, per sfruttare il dissenso di parte della maggioranza rispetto alla linea di pensiero (scusate l'iperbole) Bricolo-Maroni.

Cordiali saluti
sergio briguglio

3 febbraio 2009

a.s. 733; maroni

Cari amici,
oggi dovrebbe riprendere, al Senato, l'esame del ddl sicurezza (a.s. 733).

Ieri c'e' stata una fiaccolata, davanti a Montecitorio, organizzata da MSF, SIMM, ASGI e OISG, contro l'emendamento della Lega che punta a sopprimere il divieto di segnalazione alle autorita' di pubblica sicurezza del clandestino che si rivolga alla struttura sanitaria.

Ricordo, per chi si sia avvicinato da poco al tema, che il divieto fu introdotto con l'art. 13 del decreto-legge 489/1995, adottato dal Governo Dini su precisa richiesta della Lega (la Lega anzi condiziono' il suo voto di fiducia all'emanazione di quel decreto).

L'emendamento sara' esaminato dal Senato in questi giorni.

E' uno degli aspetti piu' gravi del ddl, ma certo non soffre di solitudine. Riporto qui sotto alcuni degli aspetti piu' inquietanti (in ordine sparso):

1) Obbligo di verifica delle condizioni igienico sanitarie dell'alloggio, ai fini dell'iscrizione anagrafica

2) Obbligo di dimostrazione di idoneita' abitativa ai fini del ricongiungimento, e cancellazione del silenzio-assenso ai fini del rilascio del nulla-osta (se lo Sportello unico ritarda, il diritto all'unita' familiare aspetta il suo turno...)

3) Divieto di celebrazione del matrimonio in Italia per la persona straniera irregolarmente presente (e per quella italiana che intenda sposarla... Vorrei tanto che la Chiesa Cattolica, su questo punto, scendesse in piazza!)

4) Introduzione della patente di interazione a punti: esaurito il bonus, lo straniero e' espulso

5) Tassa per rilascio e rinnovo di ogni permesso di soggiorno

6) Test di conoscenza dell'italiano per il rilascio di carta di soggiorno

7) Necessita' di esibizione del permesso di soggiorno per gli atti di stato civile (es.: riconoscimento del figlio. Anche su questo vorrei una rivolta della Chiesa Cattolica)

8) Prolungamento fino a 18 mesi della detenzione per lo straniero da espellere (non parliamo qui dello straniero condannato per stupro, ma della micidiale badante sorpresa dalla polizia mentre va a fare la spesa)

9) Ostativita' al soggiorno anche di condanne non definitive

10) Possibilita', per l'ente locale, di avvalersi di associazioni di cittadini per il presidio del territorio (il comune di Nettuno e' gia' in trattative con alcune associazioni giovanili)


Ieri, Maroni, dopo aver assicurato che i fatti di Nettuno nulla hanno a che spartire col razzismo, ha chiarito che tutto si sistemera' con l'uso di un po' piu' di cattiveria nei confronti dei clandestini.

Non posso che prendere a prestito le parole di un genio (Claudio Gatti), scritte per chiosare altro intervento del Ministro, ma sempre attuali:

"Il Ministro Maroni ha denunciato un orribile traffico di organi in Italia. La cosa peggiore e' che i coglioni non li vogliono, e li lasciano tutti a noi."

Cordiali saluti
sergio briguglio