23 luglio 2003

regolarizzazione; art. 700 per asilo; licenziamento individuale

Cari amici,

alla pagina di luglio 2003 del mio sito
(http://www.stranieriinitalia.it/briguglio) troverete, tra le altre
cose,

a) un messaggio diramato dal Dipartimento liberta' civili e
immigrazione, in relazione ai casi di mancata presentazione delle
parti, nell'ambito del processo di regolarizzazione, alla
convocazione in prefettura;

b) un provvedimento ex art. 700, con il quale il Tribunale di Roma

- dichiara illegittimo un provvedimento di diniego di riconoscimento
dello status di rifugiato,

- afferma che e' "indirizzo consolidato che la procedura per il
riconoscimento dello status di rifugiato politico e la domanda di
asilo politico deve essere intesa conclusa solamente dopo
l'esaurimento delle procedure amministrative e giurisdizionali
ordinarie e che, fino a tale conclusione, i richiedenti hanno titolo
al soggiorno temporaneo in Italia",

- sospende il provvedimento di espulsione;

- dispone il rilascio al ricorrente del permesso di soggiorno
temporaneo fino alla definizione delle procedure amministrative e a
quelle giurisdizionali ordinarie.

c) una nota su alcune incongruenze della disciplina relativa al
licenziamento individuale.

Ringrazio Silvia Canciani e Alessia Montuori per il primo documento,
Giovanni Bonaccio per il secondo, me per il terzo.

Notate che il messaggio del Mininterno segnala una situazione assai
rischiosa per molti stranieri, e auspica la collaborazione, a
vantaggio di questi, delle associazioni ed enti impegnati nel
settore. Mi auguro che i sindacati - soprattutto - vogliano suggerire
al Mininterno che in caso di cessazione del rapporto di lavoro, fermo
restando lo sforzo della questura per raggiungere il lavoratore, si
proceda al pacifico rilascio del permesso ex art. 22, piuttosto che
all'emanazione del provvedimento di espulsione.

Notate poi che il provvedimento del Tribunale di Roma, oltre a
riaffermare il diritto al ricorso effettivo per il richiedente asilo
(cosa di drammatica attualita' in questo momento di revisione della
normativa), "dispone il rilascio di un permesso di soggiorno". Mostra
cosi' come non sia affatto impensabile che l'attivita' del giudice
interferisca con quella della pubblica amministrazione, anche quando
questo non e' esplicitamente previsto dalla legge. Cosa che conforta
molto un orecchiante come me.

Notate infine che la nota sul licenziamento individuale e' solo il
frutto di un'incursione, da orecchiante, nel diritto del lavoro,
quasi nulla avendo da spartire con l'immigrazione.

Cordiali saluti
sergio briguglio

22 luglio 2003

san gallicano 3

Cari amici,

ricevo da Aldo Morrone il messaggio riportato qui sotto.

Sono certo - avendo grande stima dell'intelligenza e della
generosita' dei protagonisti di questa vicenda - che le buone notizie
auspicate ci saranno.

Cordiali saluti
sergio briguglio


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Caro Sergio,

ti ringrazio molto per la lettera che hai voluto gentilmente inviarci. Come
ben sai il nostro lavoro si volge ormai da più di vent'anni, in condizioni
sempre difficili.
L'impegno clinico e scientifico a favore degli immigrati clandestini,
zingari, richiedenti asilo politico, vittime di tortura, persone senza
fissa dimora, malati di mente, ex-detenuti e prostitute, all'interno delle
strutture pubbliche non è mai stato particolarmente gradito. La nostra
stessa amministrazione ci percepisce più come un problema che come una
risorsa, eppure solo un anno fa l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha
riconosciuto la nostra struttura come centro di eccellenza mondiale.
Riguardo agli ultimi avvenimenti, nessun primario dell'ospedale conosce il
contenuto dell'accordo fra il ministero della Salute, la Comunità di
Sant'Egidio e gli IFO, che è la nostra amministrazione. Ci è stato solo
consentito di vedere planimetrie che ridistribuiscono gli spazi all'interno
dell'Istituto. Secondo quel documento non sono più a nostra disposizione
gli spazi in cui svolgiamo attività di accoglienza, di mediazione culturale
e di informazione per gli immigrati.
È una grave perdita per noi perché senza quegli spazi saremo costretti a
sospendere questa attività.
Ma sono fiducioso e spero che grazie alla sensibilità della Comunità di
Sant'Egidio e delle Istituzioni coinvolte nell'accordo (Regione Lazio e
Ministero della Salute) si possa continuare ad utilizzare quegli spazi e
soprattutto si possa davvero parlare di rilancio dell'Ospedale San
Gallicano, troppe volte annunciato, ma ancora mai realizzato.
Spero di avere buone notizie nelle prossime settimane da comunicare a te e
agli amici, nel frattempo ti saluto caramente

Aldo Morrone

MD Aldo Morrone
_____________________
Director of Department of Preventive Medicine of Migration,
Tourism and Tropical Dermatology
San Gallicano Institute - IRCCS, Roma
Via di San Gallicano 25/a
00153 Roma, Italy

21 luglio 2003

regolamento immigrazione: visioni e revisioni


Cari amici,
dopo aver sentito le voci, alla maniera di Giovanna d'Arco, durante
il periodo della regolarizzazione, ora sono passato alle visioni.
L'ultima ha avuto per oggetto la revisione del Regolamento in materia
di immigrazione.

Alla pagina di luglio 2003 del mio sito
(http://www.stranieriinitalia.it/briguglio), troverete un documento
con le principali modifiche apportate al DPR 394/99. Il documento va
quindi considerato tenendo presente il vecchio regolamento.

Notate che il testo esaminato non quello che e' uscito dal Consiglio
dei ministri, ma quello che e' entrato in Preconsiglio. Su alcune
disposizioni permanevano le riserve del Ministero del lavoro o del
Ministero della Giustizia (evidenziate nel sommario).

Notate anche che nel sommario mancano i contenuti di parte dell'art.
28 quater e di tutto l'art. 28 quinquies, oltre che alcuni elementi
dell'art. 37. I primi, in particolare, sarebbero indispensabili per
avere un quadro chiaro della questione minori non accompagnati.

Nelle note a pie' di pagina troverete alcune osservazioni, la cui lettura
raccomanderei a chi e' vicino agli uffici legislativi dei ministeri
competenti,
nell'ipotesi remota che qualche incongruenza possa essere corretta.

Cordiali saluti
sergio briguglio

18 luglio 2003

conversione maggiore eta'; ricongiungimento; ordnanza pcm; acquisto cittadinanza; master venezia

Cari amici,
alla pagina di luglio 2003 del mio sito (http://www.stranieriinitalia.it/briguglio) troverete, tra gli altri documenti,

a) una sentenza del TAR Calabria con cui si annulla un provvedimento di diniego di conversione del permesso al compimento della maggiore eta' del titolare; ringrazio Francesco Vizza, che me l'ha inviata.

b) una sentenza del Tribunale di Lecco, con cui si ordina al consolato italiano di Casablanca di rilasciare i visti per ricongiungimento (negati sulla base di una presunta scadenza dei nulla-osta - scadenza per altro dovuta all'inerzia del consolato stesso). Sullo stesso argomento, in fondo a questo messaggio troverete due messaggi di Gabriella Friso, che ringrazio.

c) il testo dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio 11-7-2003 sul contrasto dell'immigrazione illegale.

Appendo poi il testo di un altro messaggio interessante, sulla risposta data dal Mininterno al quesito relativo alla possibilita' per i titolari di permesso per attesa (rectius: acquisto) cittadinanza di svolgere attivita' lavorativa. La risposta, non riportata nel messaggio, sarebbe negativa. Ringrazio il Centro Servizi per cittadini extracomunitari ACLI CARITAS di Trieste, che me l'ha inviato.

Segnalo infine un avviso del Coordinatore del Master Immigrazione di Venezia (vedi sotto).

Cordiali saluti
sergio briguglio


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Il Giudice del Tribunale di Lecco ha accolto i ricorsi presentati da CGIL e dall'Ufficio Diritti di Les Cultures ( e unificati in un'unica udienza) relativi alla richiesta di concessione dei visti d'ingresso per i congiunti di alcune persone marocchine il cui nulla osta al ricongiungimento famigliare, pur presentato in tempo utile al Consolato d'Italia a Casablanca ,è scaduto per colpa non imputabile ai presentatori.
Il Giudice De Vincenzi, accogliendo le tesi sostenute dalle avvocatesse dei ricorrenti (Maria Grazia Corti e Laura Rota), ha ordinato il rilascio immediato e comunque entro 20 giorni del visto d'ingresso per i famigliari dei ricorrenti.
Naturalmente è stata grande la soddisfazione per queste 7 famiglie che pur essendo titolari di un diritto non hanno, fino ad oggi, potuto esercitarlo nel concreto.

E' a disposizione per chi fosse interessato il testo del ricorso e quello della sentenza.

Ciao
Gabriella Friso

Les Cultures Onlus
C.so Martiri 31,
23900 LECCO - Italy
Tel. 0039 0341 284828
Fax: 0039 0341 370921
informazioni@lescultures.it
www.lescultures.it


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Ricevo da un Amico e vi mando uno stralcio della comunicazione che il
ministero degli affari esteri ha inviato a CGIL CISL UIL nazionali sul
problema dei ricongiungimenti familiari a Casablanca.

"Ho pertanto il piacere di informare che il consolato generale d'Italia in
Casablanca è stato eccezionalmente autorizzato a procedere, dal 15 luglio
fino al 15 ottobre 2003, all'emissione di visti d'ingresso per motivi di
ricongiungimento familiare, sulla base di nulla osta rilasciati dalle
Questure competenti, anche da oltre sei mesi.
Ciò permesso, al fine di riassorbire l'arretrato entro i tempi indicati, si
sta predisponendo una apposita missione, composta da elementi di questo
Ministero e del Ministero dell'Interno, che a breve si recherà a Casablanca"

Vi farò sapere se riuscissi ad avere altre informazioni più complete.
Ciao
Gabriella di Les Cultures-Lecco


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QUESITO MINISTERO DELL'INTERNO P.S. ATTESA CITTADINANZA - TRIESTE
Vi segnalo quanto avvenuto a Trieste in merito ad un caso di una cittadina
(italo) - argentina titolare di un permesso di soggiorno per attesa
cittadinanza.
La suddetta ha trovato un'occupazione a Trieste presso un ristorante, ed il
gestore dopo aver denuciato l'inizio del rapporto di lavoro allo "Sportello
Provinciale del Lavoro" di Trieste si è recato in Questura per fare
altrettanto, ma si è visto respingere la domanda.
Si è quindi rivolto al nostro ufficio per capire se effettivamente il ps
per attesa cittadinanza è abilitante o meno ad instaurare un rapporto di
lavoro - debbo premettere che la cittadina (italo) -argentina quando
soggiornava a Brescia lavorava presso un'azienda e non aveva mai avuto
problemi con la Questura di Brescia in merito al lavoro - .
Dopo un confronto con la Questura di Trieste il ns ufficio a posto un
quesito sull'abilitazione al lavoro del ps per attesa cittadinanza
(...).

L'Ufficio Immigrazione della Questura di Trieste ha prontamente girato il
quesito al Ministero dell'Interno.

La risposta del Ministero dell'Interno è giunta alcuni giorni or sono (fine
giugno 2003) ed è stata negativa. Purtroppo essendo una comnicazione
interna non ho potuto averne copia, anche se ho appreso il suo contenuto
dalla Questura stessa.


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Borse di studio

Si comunica che in base ad un finanziamento FSE accordato al
Master sull'immigrazione, il Collegio didattico, nella sua seduta
del 10 luglio, ha deliberato di istituire n. 15 borse di studio per
altrettante laureate disoccupate dell'ammontare di 500 euro
ciascuna.


Il Coordinatore del Master
Prof. Pietro Basso

16 luglio 2003

san gallicano 2


Cari amici,
ricevo e diffondo, con molto piacere, questo messaggio di Mario Marazziti, della Comunita' di Sant'Egidio.

Cordiali saluti
sergio briguglio


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Caro Sergio,
ho visto poco fa la tua email a proposito del San Gallicano.
Da qualche giorno sento in giro fibrillazioni che non hanno molto fondamento nella realtà, e penso che qualche eco debba essere arrivata anche a te, per questo la tua email, comunque bella e carica di stima.
L'accordo che è stato fatto prevede in ogni caso più spazio ( e non meno) per le attività che fanno capo all'IFO, nelle quali è inserito il progetto (anzi i progetti) cui ti riferisci a favore degli immigrati.
Non solo: grazie a questo accordo, definitivamente e non solo eccezionalmente queste attività vengono ufficialmente ancorate al luogo San Gallicano (che ci siano sempre state forze che questo non vogliono e non volevano affato penso non possa non esserti noto: certo la Comunità di Sant'Egidio, in questo modo, ha lavorato a favore del fatto che tali attività si stabilizzino e non che vengano ridotte o spostate).
I servizi a favore degli immigrati cresceranno: all'interno dell'IFO se chi ne è in carico lo vorrà, e senz'altro perché la Comunità di Sant'Egidio stessa si farà carico di altri servizi, in aggiunta.
Pertanto, se vorremo dare ancora più forza a quanto già si fa, sarà bene che tutti aiutiamo a ridurre la "fibrillazione" (anche perché chi non ama la solidarietà in genere utilizza tutto).
Un abbraccio
e grazie,
Mario Marazziti

san gallicano


Cari amici,
apprendo che domani, 17 luglio, i locali dell'ospedale San Gallicano di Roma saranno dati in comodato, per un periodo di trent'anni, alla Comunita' di Sant'Egidio.

Non ho dubbi sul fatto che la Comunita' di Sant'Egidio sapra' farne buon uso.

Mi auguro anche - ma e' un augurio che preferirebbe trasformarsi in una assoluta certezza... - che non siano interrotte ne' danneggiate in alcun modo le attivita' di qualita' eccezionale che attualmente vengono effettuate in quei locali.

Mi riferisco ovviamente al lavoro svolto da internisti, infettivologi, pediatri, dentisti, oculisti, ginecologi, dermatologi, etc., a vantaggio degli immigrati.

Ma mi riferisco anche al servizio prestato da decine e decine di mediatori culturali sia presso lo sportello sociosanitario (di orientamento verso i servizi presenti nel territorio), sia, piu' di recente, presso lo sportello dell'UTG.

Cordiali saluti
sergio briguglio

15 luglio 2003

novita'

Cari amici,

riprendo dopo un'interruzione di una decina di giorni dovuta ad
assenze per lavoro.

Alla pagina di luglio 2003 del mio sito
(http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/) troverete, tra le altre
cose,

a) la newsletter di Elena Rozzi, di save the Children, sui minori
stranieri, in cui viene segnalata la sentenza 198/03 della Corte
Costituzionale, che pone e basi per un'estensione della possibilita'
di stabilizzazione per studio o lavoro al compimento della maggiore
eta';

b) diverse sentenze (Cassazione e tribunali amministrativi regionali)
relative a ricorsi contro provvedimenti di diniego di rinnovo del
permesso di soggiorno;

c) una sentenza del Tar Emilia Romagna con cui si accoglie un ricorso
contro il diniego di regolarizzazione, e si stabilisce che il
legislatore ha posto, come requisito della regolarizzazione, lo
svolgimento di attivita' lavorativa nel corso dei tre mesi precedenti
l'entrata in vigore della Bossi-Fini, non gia' lo svolgimento
ininterrotto per tutto il periodo;

d) il piano sanitario nazionale, approvato con DPR 23-5-03, che
include un capitolo (il sesto) sulla salute degli immigrati (all. 2);

e) il programma del meeting di Cecina, attualmente in corso.

Ringrazio tutti coloro che hanno messo a disposizione il materiale.

Cordiali saluti
sergio briguglio

4 luglio 2003

circolari regolarizzazione; attesa esito vertenza; convegno acnur

Cari amici,

1) segnalo, alla pagina di Luglio 2003 del mio sito, una circolare
dell'INPS e una dell'INAIL sulla regolarizzazione.


2) Segnalo anche il resoconto della risposta del Governo
(Sottosegretario Mantovano) a un'interrogazione dell'On. Preda,
sempre in materia di regolarizzazione. Con riferimento a un punto che
mi e' stato prospettato in questi giorni, osservo come Mantovano
dichiari:

"Per quanto concerne, infine, le ipotesi in cui il datore di lavoro
abbia rifiutato di presentare domanda di regolarizzazione, voglio
riferire che, a
seguito dell'entrata in vigore della legge n. 222 del 2002 in materia
di emersione del lavoro irregolare, il dipartimento della pubblica
sicurezza del Ministero dell'interno, con circolare del 31 ottobre
2002, ha consentito, per un periodo limitato, ai cittadini
extracomunitari che si trovassero in tale posizione ed avessero
avviato una vertenza tramite associazioni sindacali o di patronato,
di ottenere, previa esibizione della necessaria documentazione, il
rilascio di un permesso di soggiorno per attesa occupazione, della
durata di sei mesi."

Se ne ricava che il rilascio del permesso dovrebbe conseguire alla
certificazione della apertura di una vertenza, non all'esito della
stessa (salva la possibilita', ovviamente, di procedere a revoca del
permesso in caso di esito negativo).

Attualmente, invece, almeno a Roma, chi ha aperto la vertenza ha in
mano solo un cedolino "per attesa esito vertenza", col quale non puo'
stipulare rapporti di lavoro.


3) Segnalo infine il programma di un convegno sul processo di
armonizzazione della politica di asilo, organizzato dall'ACNUR. Il
convegno si terra' a Roma il 10 Luglio.


Ringrazio Silvia Canciani e Jurgen Humburg per avermi inviato il materiale.

Cordiali saluti
sergio briguglio