Cari amici,
vi giro un messaggio di Silvia Canciani sulle disposizioni adottate da alcune prefetture (Bergamo e Bologna) in relazione all'assunzione da parte di un nuovo datore di lavoro del lavoratore straniero in attesa di regolarizzazione.
Gli articoli e il comunicato citati nel messaggio sono riportati alla pagina di febbraio 2003 del mio sito.
Cordiali saluti
sergio briguglio
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Cari amici dell'ASGI,
In questi giorni si è appreso, soprattutto attraverso le fonti di stampa,
che in alcune città le Prefetture ammettono il c.d. "subentro" , cioe'
l'assunzione regolare di un cittadino straniero, in attesa del permesso di
soggiorno in base alla procedura di regolarizzazione, da parte di un nuovo
datore di lavoro .
A tal proposito ad oggi, sappiamo che la Prefettura di Bergamo ha diffuso
un comunicato stampa con cui rende noto che "sono da ritenere LEGITTIMI
tutti i rapporti lavorativi insorti successivamente l'11 novembre 2002, con
datori di lavoro
DIVERSI da quello che ha presentato la dichiarazione di emersione del
lavoratore straniero, allorchè il primo rapporto di lavoro sia nel frattempo
cessato e purchè il nuovo datore di lavoro abbia regolarizzato la posizione
contributiva dell'interessato" Ringrazio Francesco Bernabini (Mappamondo,
Ravenna) che mi ha inviato il comunicato. Lo trovate di seguito.
Ad oggi solo alcune Prefetture hanno seguito l'esempio di Bergamo: l'ultima
in ordine di tempo, sembra essere Bologna, dove il Prefetto Sergio Iovino
(che lascera' il suo incarico il 28 febbraio 2003) "ha disposto che lo
straniero in attesa di regolarizzazione, il quale ha perso il lavoro per
motivi come il licenziamento o la chiusura dell'azienda, può trovarsi una
nuova occupazione senza incorrere in
sanzioni"(fonte: http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/chan/24/1:4151279:/2003/02/19)
Sarebbe interessante sapere quali altre Prefetture stanno seguendo l'esempio
di Bologna e Bergamo e, in particolare, se vi sono informazioni locali
circa :
-la posizione dei lavoratori che si hanno dato le dimissioni ( visto che le
poche circolari ministeriali sembrerebbero permettere solo ai lavoratori
licenziati il diritto ad avere un permesso di soggiorno di sei mesi, mentre
per chi da' le dimissioni, sembra sia dato potere discrezionale alle singole
Prefetture che dovrebbero poter decidere caso per caso);
- la possibilita' del "subentro" regolare di un nuovo datore di lavoro;
- eventuali rilasci di permessi di soggiorno per motivi umanitari ai
cittadini stranieri in attesa della regolarizzazione, per rientrare nel
proprio Paese per gravi motivi familiari.
Di seguito trovate l'articolo sulla Prefettura di Bologna e la possibilita'
di subentro, apparso su "L'eco di Bergamo" di oggi.
Cari saluti
silvia canciani
collaboratrice ASGI