5 febbraio 2009

soppressione del divieto di segnalazione

Cari amici,
l'emendamento che sopprime il divieto di segnalazione del clandestino che ricorra alla struttura sanitaria e' stato approvato dal Senato.


Riporto qui sotto il resoconto stenografico del dibattito su questo punto.


Si legga l'intervento del Sen. Tomassini per apprezzare quali effetti possa provocare una dieta permanentemente povera di fosforo.


Non posso che condividere in pieno il parere espresso da Mariapia Garavaglia subito dopo la votazione.


Saluti
sergio briguglio




----------



Passiamo alla votazione dell'emendamento 39.306.

PROCACCI (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PROCACCI (PD). Signor Presidente, desidero intervenire sull'ordine dei lavori, perché la dichiarazione di voto su questo emendamento la farà il senatore Bosone.
Vorrei appellarmi alla sua disponibilità all'ascolto per chiedere il voce segreto su questo emendamento. Il comma 4 dell'articolo 113 del Regolamento del Senato prevede che l'articolo 32 della Costituzione sia fra quelli che possano consentire a venti senatori di richiedere il voto segreto. Adesso il Segretario generale le dirà che questo caso riguarda invece il secondo comma del suddetto articolo, non è vero? L'avevo capito, infatti.
Faccio appello, però, all'ultimo capoverso del secondo comma dell'articolo 32 della Costituzione, che lei sicuramente manda a memoria, ma che io mi permetto di rileggere brevemente: «La legge non può in nessuno caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana». Lei comprende bene che si tratta, di fatto, di negare le cure ad alcuni immigrati che potrebbero temere una denunzia da parte del medico. (Applausi del senatore Perduca).
Mi appello pertanto alla sua saggezza istituzionale per consentire il voto segreto. Guardi, signor Presidente, non è per una possibile imboscata, ma per consentire a quest'Aula di esprimersi sulla questione così delicata in pienezza di libertà di coscienza. (Applausi dal Gruppo PD).

PRESIDENTE. Senatore Procacci, ho ascoltato con attenzione il suo intervento. È stato da tempo distribuito ai Gruppi, come saprà, l'elenco degli emendamenti che sarebbero stati ammessi dalla Presidenza al voto segreto.
Tra questi non vi è l'emendamento 39.306, perché - come ha anticipato lei - la richiesta di voto segreto è ammissibile, secondo il nostro Regolamento, solo per la seconda parte dell'articolo 32.
Lei si richiama al rispetto della persona umana, perché sembrerebbe dal suo intervento che questo emendamento tocchi un aspetto relativo al rispetto per la persona umana. Queste sono valutazioni che sfuggono alla Presidenza, per il semplice motivo che è opinabile. Non sta alla Presidenza valutare se questa norma rispetti o meno la persona umana, perché così facendo anche altre norme e proposte emendative che possano riguardare i diritti della persona, la capacità giuridica o di agire, toccherebbero i diritti e il rispetto della persona umana.
Quindi, così come avevamo anticipato, se questo emendamento violasse, inibisse o impedisse la possibilità di accedere al sistema sanitario nazionale, in capo a qualunque soggetto che dovesse transitare nel nostro territorio, certamente creerebbe una limitazione e un mancato rispetto della persona umana. Ma questa norma non impedisce all'immigrato straniero di accedere al Servizio sanitario nazionale.
Ecco perché questa Presidenza, pur con il massimo degli sforzi, non può ammettere il voto segreto.

BOSONE (PD). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BOSONE (PD). Signor Presidente, mi dispiace per l'interpretazione che viene fornita, perché se c'è un articolo che tocca la dignità e il rispetto dell'uomo è proprio questo, a meno che non consideriamo che ci siano delle persone di serie A e altre di serie B. (Applausi dai Gruppi PD e UDC-SVP-Aut). Penso che questo sia comunque inaccettabile e bisogna assumersene la responsabilità.
Infatti, ci troviamo di fronte ad un emendamento che è forse tra i più controversi di questa legge e, in particolar modo, tra quelli riferiti all'articolo 39. È un emendamento proposto dalla Lega Nord che è controverso non solo in ambito politico, ma anche nella società, e ha visto schierarsi in modo assolutamente contrario tutta la Federazione nazionale dell'ordine dei medici e dei chirurghi, proprio perché lede la dignità dell'uomo e la dignità professionale del medico e cozza con la deontologia medica. (Applausi dai Gruppi PD e UDC-SVP-Aut e del senatore De Toni). D'altra parte, l'emendamento 39.306 ha visto schierarsi contro associazioni umanitarie di ogni tendenza culturale, cattoliche e non cattoliche, perché è chiaro che qui si creano le condizioni evidenti dell'abbandono di una parte dell'umanità che approda clandestinamente nel nostro Paese, ma non per questo deve essere trattata come degli oggetti da posizionare, dimenticare o scotomizzare all'interno del nostro contesto sociale.

Capisco che la Lega Nord, essendo un Gruppo prevalentemente ideologico, agisca suscitando emozioni nel Paese, ma non è detto che le implicazioni pratiche di queste emozioni le debbano sopportare tutti, perché talvolta la politica che procede suscitando emozioni provoca molti danni nell'applicazione pratica. Penso che ci troviamo in questa fattispecie.
Sappiamo che l'emendamento 39.306 della Lega Nord vuole sopprimere il comma 5 dell'articolo 35 del decreto legislativo n. 286 del 1998 che sollevava il medico dall'obbligo di denuncia del paziente immigrato illegale, eccetto nei casi in cui era previsto l'obbligo di referto. Ciò crea una situazione - badate - di incredibile incertezza, perché chiaramente l'immigrato clandestino non si rivolgerà più al pronto soccorso (perché non saprà se sarà denunciato o meno) e, tra l'altro, questo pone anche il medico in una condizione di estremo imbarazzo, nel momento in cui si troverà di fronte un paziente che ha commesso un reato. È una situazione assolutamente imbarazzante da tutti i punti di vista.
Inoltre, la soppressione del comma di questo articolo cozza oltretutto chiaramente anche con il secondo comma dell'articolo 365 del codice penale che tutela al massimo l'assistito anche se ha commesso reato. Siamo in aperta contraddizione con il codice penale e per di più anche con la Costituzione. È stato ricordato che l'articolo 32 della Costituzione garantisce l'universalità delle cure. Un sistema sanitario come il nostro affonda le sue radici nell'articolo 32 della Costituzione: le cure devono essere solidali, garantite a tutti i cittadini, in qualsiasi condizione essi si trovino. Altro che incostituzionalità, qui siamo veramente contro i principi di umanità, oltre che di costituzionalità.
Per quanto riguarda poi il problema deontologico cui ho accennato, secondo il codice di Ippocrate il medico - ed io sono un medico - deve garantire la cura a tutti i pazienti e i cittadini che a lui si presentano, non deve discriminare un cittadino di un tipo rispetto ad un altro. Dobbiamo, insomma, garantire la cura.
Oltretutto si rischierebbe di trasformare il medico zelante in una specie di medico delatore. Ecco, questa è una delle critiche che il Collegio dei medici ha portato avanti rispetto a questo articolo.
Ma al di là del codice penale, della Costituzione, del codice deontologico, questo emendamento cozza proprio con il buon senso, colleghi. Rivolgo davvero un appello a tutti , anche ai colleghi della Lega che, al di là delle posizioni ideologiche - li conosco - sono persone di buon senso, pratiche. Rischiamo di creare una sanità parallela, illegale ma questo è evidente a tutti: nel momento in cui un immigrato ha paura a rivolgersi al pronto soccorso o alla medicina ufficiale si creerà una medicina illegale, una medicina che determinerà una nuova forma di criminalità ed illegalità nel nostro Paese. (Applausi dai Gruppi PD, IdV e UDC-SVP-Aut). Altro che sicurezza, colleghi. Avremo gli egiziani che andranno dal medico egiziano, sappiamo che si determineranno situazioni di questo tipo che già parzialmente esistono. Vogliamo incentivarle? E facciamo un decreto sulla sicurezza?
Per non parlare dei problemi di profilassi igienico-sanitaria. Noi poniamo fuori dal sistema sanitario una gruppo di persone che potrebbero essere potenzialmente a rischio, ma non a rischio per se stessi ma per tutta la popolazione. Esiste un problema di igiene e profilassi nel nostro Paese e lo dobbiamo considerare, colleghi. (Applausi dal Gruppo PD).
Insomma, penso che questo emendamento tocchi aspetti molto delicati che riguardano le persone e, in particolare, le persone e il loro diritto alla cura ed una materia così sensibile avrebbe sicuramente meritato, signor Presidente, il voto segreto.
Noi voteremo contro, ma facciamo davvero appello alla sensibilità dei colleghi, alla sensibilità umana ma anche al loro senso di responsabilità pratico rispetto al Paese perché questo emendamento venga ritirato colleghi della Lega oppure ci sia un voto contrario perché è chiaramente un emendamento disumano e contrario al buon senso.

Cari colleghi, non facciamo pagare a questo Paese lo scotto di un populismo fine a se stesso: qui non può esistere, perché stiamo parlando non di ideologia ma del bene del Paese. (Vivi, prolungati applausi dai Gruppi PD e IdV. Congratulazioni).

TOMASSINI (PdL). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TOMASSINI (PdL). Onorevole Presidente, onorevoli rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi, intendo fare una dichiarazione di voto perché ho sentito molti interventi e molte dichiarazioni fuorvianti su questo tema che si sono riferite a precedenti formulazioni, che qualche volta sono apparse nella stampa, ma che non sono l'oggetto dell'emendamento che noi ci accingiamo a votare.
In questo emendamento non è in discussione il diritto di cura, il diritto alla salute e le relative tutele che sono sancite dall'articolo 32 della nostra Costituzione... (Applausi dai Gruppi PdL e LNP).

MARITATI (PD). Che ipocrisia!

TOMASSINI (PdL). ...ribadite nel nostro Servizio sanitario nazionale (che rimane solidaristico e universalitistico) e contenute nel codice deontologico di Ippocrate (e che sicuramente nell'ambito di questo emendamento non attengono neanche all'esenzione di referto, così come previsto e nei casi previsti di chi è sottoposto ad azione penale) che fanno parte non solo - ovviamente - delle regole, ma soprattutto, nel mio intimo, della mia essenza di medico.
Qui è in discussione il divieto di denuncia, che è altra cosa. Voglio ricordare che l'obbligo di denuncia è stato in vigore fino al 1999 ed è stato eliminato, con l'assoluta contrarietà di tutti quelli che adesso fanno parte del Popolo della Libertà, perché allora vi era l'assunto teorico che, così protetti, i cittadini ed i clandestini avrebbero ricevuto cure migliori. All'epoca sostenevamo e sosteniamo ancora - come d'altra parte è emerso nel precedente emendamento, testé votato, quando è intervenuta la collega Allegrini - che, viceversa, il divieto di denuncia provoca molti più problemi di salute: innanzi tutto, tale divieto espone proprio alla mancanza di cure i soggetti più deboli, visto che possono andare dal servizio sanitario nazionale come vogliono, con i neonati e le persone più deboli e meno tutelate; inoltre, caro collega Bosone, espone ad una difficoltà di continuità di cure e a gravi problemi igienico-sanitari per tutte le malattie infettive ed epidemiologicamente diffusive. (Applausi dai Gruppi PdL e LNP).
Riteniamo dunque importante eliminare il divieto di denuncia e riaffidare alla scienza e coscienza del medico la decisione. (Vivi applausi dai Gruppi PdL e LNP. Congratulazioni).

LANNUTTI (IdV). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LANNUTTI (IdV). Signor Presidente, io non sono un medico (Commenti dai banchi del Gruppo LNP), ma faccio notare agli amici della Lega che si perde il senso della ragione. Giancarlo Galan, governatore del Veneto, in un'intervista pubblicata oggi su «la Repubblica», ha affermato: «Medici contro i clandestini? Rischio di catastrofe sanitaria». Non aggiungo altro! (Applausi dai Gruppi IdV, PD e UDC-SVP-Aut).

RIZZI (LNP). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RIZZI (LNP). Signor Presidente, intervengo per dichiarazione di voto, ma soprattutto per fare un po' di chiarezza sull'emendamento 39.306, che mi vede cofirmatario insieme al presidente Bricolo e ad altri senatori, e che noi riteniamo estremamente importante.
Ringraziando il senatore Tomassini per l'accorato intervento, vorrei rafforzare alcuni concetti contenuti nella proposta emendativa in esame. Innanzi tutto, l'emendamento 39.306 deve essere interpretato come un atto dovuto. Infatti, visto che stiamo discutendo dell'introduzione del reato di clandestinità, nel momento in cui un individuo, a maggior ragione se pubblico ufficiale, viene a conoscenza dell'esistenza di un reato, ha l'obbligo, non professionale, ma civile e civico di segnalare il reato all'autorità giudiziaria.
Mi rivolgo direttamente al senatore Bosone per sottolineare che non è logico avere l'imbarazzo - noi non ne abbiamo alcuno - del rischio di ledere alcuni diritti dell'uomo o dell'individuo. Infatti, ribadisco quanto evidenziato dal collega Tomassini perché non viene minimamente negata l'assistenza sanitaria che individualmente, come medico, ma anche come Lega Nord, interpretando il pensiero del Gruppo che rappresento, ritengo essere un diritto assoluto di ogni individuo nel nome del principio indelebile che l'individuo sofferente deve essere assistito e curato nel migliore dei modi, come normalmente avviene grazie all'opera dei nostri medici e dei nostri infermieri in tutti gli ospedali d'Italia. (Applausi dal Gruppo LNP).


MARITATI (PD). Come siete buoni!

RIZZI (LNP). Credo sia veramente doveroso sottolineare che l'emendamento in esame è finalizzato ad eliminare un vincolo che il medico ha nella propria coscienza. Come è già stato ricordato, tale vincolo è stato posto a tutela dei cittadini extracomunitari. Sono d'accordo con i senatori Bosone ed Amato quando parlano di cittadini di serie A e di serie B: ciò è assolutamente vero, ma noi vogliamo evitare che, come al solito, vengano considerati di serie A e protetti in tutti i modi possibili ed immaginabili i clandestini (Applausi dal Gruppo LNP).
Se, però, siamo noi ad andare al pronto soccorso con il sospetto di reato veniamo subito segnalati! Questa è vera e propria discriminazione e non quella che proponiamo con l'emendamento 39.306.
Del resto, non dimentichiamo che in tutta Europa, soprattutto nei Paesi più civilizzati ed avanzati a cui facciamo riferimento, ad esempio la Germania e la Francia, c'è una disciplina più rigorosa. Con questo emendamento lasciamo ai medici libertà di coscienza nel decidere se segnalare o meno il reato. I medici tedeschi invece sono obbligati alla segnalazione. I medici francesi sono obbligati a non prestare le cure in ospedale ai clandestini. (Applausi dal Gruppo LNP).
Colleghi, come Lega Nord proponiamo un voto convinto per evitare la discriminazione nei nostri confronti da parte degli altri. Un emendamento che non lede minimamente il diritto alla salute, ma libera la coscienza dei medici che possono, da un lato, compiere il proprio ruolo assistenziale ma, dall'altro, possono essere considerati cittadini a tutti gli effetti, dando corso al loro senso civico e denunciando un reato in libertà di coscienza. (Applausi dai Gruppi LNP e PdL).

MARINO Ignazio (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Su cosa, senatore Marino?

MARINO Ignazio (PD). Vorrei intervenire dopo quello che ha detto il senatore Rizzi.

PRESIDENTE. No, senatore Marino, è già intervenuto il senatore Bosone in dichiarazione di voto per il suo Gruppo.

INCOSTANTE (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

INCOSTANTE (PD). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

PRESIDENTE. Invito il senatore Segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dalla senatrice Incostante, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.
(La richiesta risulta appoggiata).

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 39.306, presentato dal senatore Bricolo e da altri senatori.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Il Senato approva. (v. Allegato B).

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 733

GARAVAGLIA Mariapia (PD). Mi viene da piangere vedendo che il Paese è così!

Nessun commento: